Giornalismo d’inchiesta vuol dire libertà d’informazione, ricerca della verità, nessuna appartenenza a partiti o schieramenti politici, distanza da potentati economici o religiosi. Stare dalla parte di chi vuole semplicemente sapere. Le mafie e la criminalità, la stagione del terrorismo e delle stragi, il lavoro oggi tra precariato, nuove opportunità e stipendi d’oro, infine l’informazione come strumento di democrazia e libertà contro censure, bavagli: questi alcuni dei temi che giornalisti professionisti, free lance, scrittori, reporter, documentaristi, testimoni della società civile - molti di essi autori recenti di libri inchiesta di successo - hanno raccontato e approfondito.
Fra i protagonisti, Antonella Mascali (autrice di Lotta civile, testimonianze di familiari di vittime delle mafie), Nando dalla Chiesa (autore del recente Album di famiglia), Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza (autori di Profondo nero, libro che ha fatto riaprire il caso Pasolini e di un documentario per la regia di Paolo Maselli con intervista inedita a Pino Pelosi), Gianni Dragoni e Giorgio Meletti (La paga dei padroni, inchiesta sul sistema retributivo degli imprenditori italiani), Luca Rastello (Io sono il mercato, testimonianza sul traffico di cocaina), Antonio Castaldo (Un paese di barboni, inchiesta condotta con Davide Carlucci sull’università e i concorsi truccati), Sandro Provvisionato (Doveva morire sul caso Moro, con Ferdinando Imposimato) ecc…
Inoltre Marco Travaglio, Vauro, Tano Gullo e Beatrice Borromeo hanno presentato in anteprima Italia Annozero, e Oliviero Beha I nuovi mostri.
Proprio da Marsala la Borromeo e Vauro hanno avuto la possibilità di raccontare la loro versione circa la tanto discussa intervista censurata, rilasciata dai due alla conduttrice Daria Bignardi durante la sua trasmissione, L'era glaciale, andata in onda sulla seconda rete Rai venerdì 8 maggio.
Ecco le dichiarazioni rilasciate:
Nessun commento:
Posta un commento